Capitolo 27 - La cacciata da Corfù


Il 25 Luglio 1968, mentre Hubbard era a Biserta, il governo britannico intraprese azioni contro Scientology. Kenneth Robinson, Ministro della Sanità, annunciò alla Camera dei Comuni il divieto di ingresso nel Regno Unito agli studenti stranieri di Scientology con queste parole: «Il Governo ritiene che Scientology sia socialmente pericolosa. Separa i membri dalle famiglie e accusa di moventi sordidi e ignobili chiunque la critichi. Le sue pratiche e i suoi principi autoritari sono una potenziale minaccia per la personalità e il benessere di chi è così illuso da divenirne seguace; in particolare, i suoi metodi sono un serio pericolo per la salute di chi vi si sottopone». L. Ron Hubbard venne classificato "straniero indesiderabile", cosa che gli precludeva il ritorno in Gran Bretagna. Questi sviluppi spinsero i quotidiani britannici a rinnovati sforzi per intervistare Hubbard. Il Daily Mail, che poco tempo prima aveva scoperto i suoi conti correnti segreti in Svizzera, fu il primo a rintracciarlo a Biserta. Hubbard ostentò una signorile indifferenza. Invitò i reporter a bordo, mostrò loro le sue medaglie di guerra disposte in una teca dietro la scrivania e rispose cortesemente alle domande per oltre due ore: non aveva più il controllo di Scientology, si trovava all'estero per problemi di salute ed era ancora il benvenuto in Gran Bretagna. «Il mio nome ispira fiducia» asserì, «Sono persona gradita ovunque. Se volessi tornare in Gran Bretagna entrerei dalla porta principale, e il funzionario della Dogana mi direbbe "Salve Mr. Hubbard". Così è sempre stato, e così sarà sempre».

Dopo l'intervista televisiva la Royal Scotman riprese il mare diretta all'isola greca di Corfù. Di questa tappa vanno segnalati un paio di episodi. Per ingraziarsi le autorità locali, Hubbard ribattezzò Apollo la Royal Scotman, Athena la Avon River e Diana la Enchanter in omaggio all’antica Grecia. Ad un ossequioso giornalista locale che gli chiedeva cosa pensasse della nuova Costituzione Greca (promulgata dalla giunta militare golpista) l’ancor più ossequioso Hubbard rispose: «Viene data grandissima importanza ai diritti dell'uomo. Ho studiato molte Costituzioni, fin da quelle seguite dalle diverse tribù sprovviste di leggi scritte, e l'attuale Costituzione rappresenta la più brillante tradizione della democrazia greca. Tra tutte le moderne costituzioni, la nuova Costituzione Greca è la migliore». Non è chiaro come una tribù sprovvista di leggi scritte possa avere una costituzione; è invece chiaro che il concetto di democrazia di Hubbard non era esattamente in linea con l'opinione internazionale, ma l'intervistatore evitò di approfondire.

L'Apollo si trattenne a lungo a Corfù. Con le tre navi scientologhe che rianimavano l’esausta economia isolana, Hubbard era trattato con molta deferenza, al punto che annunciò la fondazione sull’isola di una Università Greca di Filosofia, allo scopo di farne la base della sua chiesa. Ma quando i governi inglese, australiano e statunitense informarono le autorità greche su Scientology, accadde l’inevitabile: il Normarch di Corfù, ossia il sindaco, ordinò ad Hubbard e alle sua navi di lasciare la Grecia nel giro di ventiquattro ore. «Quando gli portarono la notizia il vecchio ebbe quasi un attacco di cuore» ha raccontato Kathy Cariotaki, membro della Sea Org che in quel momento si trovava in plancia con Hubbard «Lo shock lo fece davvero sbiancare». Alle cinque del pomeriggio del 19 marzo 1969, con il porto pieno di polizia, l'Apollo mollò gli ormeggi e scivolò nel Mar Egeo, allontanandosi per sempre dalla “brillante tradizione della democrazia greca”.

La nave Apollo
All'atto dell'umiliante partenza da Corfù, l'Apollo aveva informato le autorità portuali di essere diretta a Venezia, informazione che senza dubbio era stata trasmessa alla CIA e al Foreign Office di Londra. Ma una volta al largo, Hubbard ordinò un cambiamento di rotta. L'Apollo si diresse verso lo Stretto di Gibilterra per lasciare il Mediterraneo. Nei tre anni successivi l'Apollo perlustrò la costa atlantica orientale vagando senza meta tra Dakar, le Azzorre, Casablanca, Madeira, Lisbona e le Canarie.

Il rilassato crocerista ebbe così il tempo per indagare sulle forze malvagie schierate contro il bene dell’umanità, ossia contro Scientology. Il complotto internazionale comunista, di cui era da sempre innamorato, si era evoluto nel "Tenyaka Memorial", un movimento nazista internazionale e segreto intenzionato a dominare il mondo. Della cospirazione facevano parte anche la "Federazione Mondiale della Salute Mentale", le agenzie di spionaggio britanniche e quelle americane. Su queste ultime, Hubbard aveva le idee chiare: «Questi bastardi incaricati della sicurezza in questi paesi occidentali» scrisse, «dovrebbero proprio essere elettro-scioccati a morte. Non sto scherzando». Ma la cosa peggiore - per gli scientologi - era che aveva “recentemente scoperto” che il Tenyaka stava infiltrando nella chiesa agenti doppiogiochisti; era quindi vitale l'uso di «ogni mezzo» per individuarli.

Documento interno di Scientology relativo al "Tenyaka Memorial"
Le esigenze di sicurezza diventavano molto reali agli scientologi imbarcati sulla Apollo. Quando scendevano a terra dovevano fingere di non conoscere L. Ron Hubbard né Scientology. La corrispondenza privata in uscita doveva essere consegnata aperta al "Maestro d'Armi". Nelle rare occasioni in cui si autorizzavano "wog" a bordo, l'equipaggio doveva nascondere tutto il materiale di Scientology e rimuovere dalle pareti ogni ritratto di L. Ron Hubbard. Prioritario era impedire i "blow", ossia l'allontanamento di un membro deluso. Anche se privati dei passaporti, che venivano custoditi in cassaforte, i tentativi di fuga dalla nave erano frequenti. Ogni volta che accadeva, personale della Sea Org veniva inviato in tutta fretta a terra a sorvegliare il relativo consolato locale, dove il fuggiasco si sarebbe probabilmente rivolto per cercare di ottenere un nuovo passaporto. Se arrivavano tardi, veniva accusato di essere un ladro o un sobillatore per screditare qualsiasi cosa avesse raccontato.

In quegli anni ci fu poi lo scandalo dei conti segreti. I membri della Sea Org sapevano che il distacco di Hubbard dalla chiesa era una messa in scena, ma credevano alle parole del Commodoro quando affermava che la sua paga era addirittura minore della loro che era di 10 dollari la settimana. La realtà invece era che Hubbard prelevava 15.000 dollari la settimana dai fondi della chiesa attraverso la Hubbard Explorational Company. Quelle ingenti somme venivano scremate dai cassetti delle diverse corporazioni e accantonate in conti correnti segreti in Svizzera e Liechtenstein. Nel 1970, quando Hubbard dovette chiudere uno di questi conti, un milione di dollari in contanti fu trasferito a bordo dell'Apollo.

L. Ron Hubbard ricava molto denaro da Scientology?

No. Il sig. Hubbard ha condonato alle Chiese un debito di trenta milioni di dollari nel 1966 quando si è ritirato dal posto di Direttivo Esecutivo. Riceve i diritti d’autore sui libri e considerando che un solo libro, Dianetics: Scienza Moderna della Salute Mentale ha venduto più di due milioni e mezzo di copie, non ha bisogno di denaro da Scientology. Non ha bisogno di denaro da Scientology e anzi protesta sforzi per dargli denaro. Ha sempre pagato lui stesso per le ricerche.

International Management Briefing

Fu sempre in quel periodo che le persone imbarcate sull’Apollo dovettero far fronte a una nuova bizzarra angheria. Venne creata una unità d'élite costituita quasi esclusivamente da ragazze, che alla fine divenne nota come Commodore's Messenger Organization, la cui funzione, apparentemente innocua, era trasmettere gli ordini verbali del Commodoro a equipaggio e studenti. Venivano addestrate a usare il suo tono di voce e le sue precise parole; se era infuriato e urlava ingiurie, la messaggera doveva urlare al colpevole quelle precise ingiurie. Dal 1970 in poi le messaggere si presero cura di Hubbard giorno e notte, lavorando in turni di guardia di sei ore. Quando Ron dormiva o lavorava, due messaggere rimanevano sedute davanti alla porta della sua cabina o dell'ufficio. Quando faceva una passeggiata sul ponte lo seguivano, una con le sigarette l'altra con un posacenere. Le messaggere divennero persino motivo di dissapori familiari. Per Mary Sue era evidente, come lo era per chiunque altro a bordo, che il Commodoro preferiva la compagnia delle sue giovani e graziose messaggere a quella dei suoi stessi figli, per i quali aveva poca considerazione. Quando un giorno Hubbard assegnò ingiustamente a suo figlio Arthur, di dodici anni, la dura condizione di “impedimento”, Mary Sue fece una sfuriata a una messaggera, convinta che il figlio fosse caduto in disgrazia per colpa sua. Informato dell’accaduto, Mary Sue venne strapazzata da Hubbard che le urlò con quanto fiato aveva in gola: «Nessuno può maltrattare le mie messaggere, chiaro?!» Mary Sue borbottò qualcosa. «Sì cosa?» sbraitò lui. «Sissignore!» rispose intimidita Mary Sue. Inebriate dal potere derivante dall’essere in contatto diretto con il Commodoro e così gelosamente protette, di quel potere le messaggere iniziarono ad abusare. Nessuno osava discutere le parole di una messaggera, nessuno osava disobbedire ai suoi ordini. Investite dell'autorità del Commodoro, divennero piccoli mostri molto temuti.

Lo status speciale di cui godevano non aiutò molto le adolescenti a maturare come persone. «Diventammo piccole servette velenose» ha ammesso Jill Goodman. «Eravamo potenti e intoccabili». Era del tutto normale che una messaggera quattordicenne si rivolgesse a un executive anziano e gli urlasse «tu fottuto bastardo, andrai diretto sul RPF». Rispondere per le rime era impensabile: sarebbe equivalso a rivolgersi ad Hubbard in persona.

Jull Goodman all'età di 10 anni


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